Congi che? ah, congiuntivo… cos’è?

Oggi voglio toccare un tasto dolente per tutti gli italiani (o quasi): l’uso del congiuntivo nella nostra lingua. Mica vi sarete già spaventati, eh!? Alzino la mano quanti di voi si sentono sicuri di padroneggiare questo dannatissimo modo verbale che ogni giorno prende tante di quelle mazzate… costringendo inoltre il modo indicativo ad un super lavoro giornaliero, in quanto sempre più spesso usato al suo posto. ma come scegliere tra l’uno e l’altro? L’indicativo è il modo della certezza, dell’oggettività, mentre il congiuntivo è il modo del dubbio, del timore, del desiderio, comunque delle considerazioni personali; ma per saper scegliere quale usare, bisognerebbe prima conoscerli entrambi… altrimenti è l’indicativo che costringe chi parla a utilizzarlo, non noi a sceglierlo!!

Ora, che il congiuntivo non venga utilizzato dalla signora Pina che va a fare la spesa al supermercato ogni giorno, passi… ma sentirlo accoltellare da professori e giornalisti, politici e politicanti, o da tutti quelli che con le parole ci mangiano, no!! Ma ci rendiamo conto che siamo l’unico Paese in cui non solo la quasi totalità della popolazione non conosce una seconda lingua, ma nemmeno la propria lingua madre!!! (sento che mi sto infervorando e potrei dilungarmi oltre… non infierisco ulteriormente su questo punto, che sarà oggetto di un altro articolo.)

Congiuntivo

Credo che la crisi del congiuntivo dipenda da diversi fattori: la decadenza della pubblica istruzione, l’evoluzione della lingua e la sua conseguente semplificazione, lo sdoganamento del linguaggio informale attraverso i nuovi metodi di comunicazione (SMS, Social Network) che, oltretutto, permettono a cani e porci (con rispetto parlando per questi) di poter dire la loro… e, infine, una certa nostra presupponenza, che ci fa credere di essere tuttologi, così tanto che sappiamo (o pensiamo di sapere) e affermiamo, senza avere dubbi, su qualsiasi argomento, dalla politica al calcio, dal cibo al sesso al meteo… tranne che sulla grammatica!

Rinunciare a usare il congiuntivo significa comunque rinunciare a quelle sottili sfumature, alle geniali finezze di cui la nostra bellissima e complessa lingua è provvista… non pensate? Sentite un po’ cosa dice il critico e saggista Gian Luigi Beccaria, a questo proposito: «… se dunque l’indicativo indica certezza, e il congiuntivo ci dà invece la possibilità di esprimere meglio un nostro giudizio, una nostra ipotesi, un nostro dubbio, perché si deve rinunciare al congiuntivo? Non usarlo significa (forse) semplificare, ma certamente significa dire di meno.»

E se proprio non riuscite ad amarlo, una soluzione comunque c’è: imparate l’inglese… lì il congiuntivo non esiste!!

info su Gabriele

Nessun commento

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>