Depressione e attività fisica

La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso (ne soffre oltre il 5% della popolazione in tutti i paesi sviluppati e il 20% della popolazione italiana, con elevati costi sanitari e sociali). Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura. Chi ne soffre ha un umore depresso per tutta la giornata per più giorni di seguito e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo interessavano e lo facevano stare bene. Molto frequentemente si presentano l’anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie) e la demotivazione. Oltre a questi sintomi, la persona depressa può soffrire di un aumento o una diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo senza essere a dieta; può presentare rallentamento o agitazione motorie e disturbi del sonno; spesso sono presenti pensieri di morte o di suicidio.
La letteratura scientifica (oltre cento studi osservazionali pubblicati fin dal 1995) supporta la conclusione che fare attività fisica, soprattutto se supervisionata, porti a un miglioramento di benessere mentale e a una riduzione dei sintomi della depressione; fondamentale è quindi anche il ruolo del medico, che deve stimolare il paziente a uno stile di vita attivo.
Sono stati suggeriti vari meccanismi a spiegazione dell’impatto positivo dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle malattie mentali, nonché sul benessere e la funzione psicologica: meccanismi biochimici, fisiologici e psicosociali. In pratica, l’esercizio fisico cura la depressione in diversi modi:
• induce l’organismo a rilasciare endorfine;
• aumenta il livello di seratonina;
• riduce il livello di cortisolo nel sangue, l’ormone coinvolto nello stress e nella depressione;
• aumenta la temperatura corporea e il flusso di sangue al cervello, riduce la tensione muscolare e l’efficienza dei neurotrasmettitori;
• sposta il focus dell’attenzione quotidiana da pensieri negativi a pensieri creativi e positivi che possono appassionare;
• dà una sensazione di ottimismo e soddisfazione che aiuta ad aumentare l’autostima.
Che tipo di attività fisica è più adatta? Secondo le linee guida dell’ASCM (American College of Sports Medicine), quella di tipo aerobico a intensità moderata, cinque giorni a settimana. Camminare, andare in bicicletta, nuotare, giocare a pallavolo, fare del giardinaggio, giocare a golf sono attività consigliate. Se invece si vuole creare un programma di esercizi strutturato, possiamo integrare l’attività aerobica con esercizi di tonificazione e forza (l’allenamento di forza è importante per migliorare la sensazione di autoefficacia), tre volte a settimana con attrezzature di tipo isotonico (almeno all’inizio), alte ripetizioni (10-15), secondo la tipologia di allenamento classico serie/ripetizioni o a circuit training, con preferenza per esercizi a catena cinetica chiusa. Infine, gli effetti degli esercizi di flessibilità non sono stati studiati approfonditamente, tuttavia sono consigliati su base giornaliera per i benefici generali apportati all’aumento della mobilità, al rilassamento e al senso di benessere.
L’importante è non vivere l’attività fisica come un impegno o come una performance da realizzare a tutti i costi, porgendosi obiettivi troppo lontani nel tempo e difficili da conseguire. E senza
eccedere: il corpo ha bisogno anche di moneti di riposo per recuperare le energie perdute. Altrimenti potrebbero subentrare fattori ansiogeni contrari e controproducenti per lo stato di salute.

Aromaterapia: viaggio tra gli oli essenziali

Il crescente interesse verso la medicina naturale ha riportato in auge antichissime forme di terapia, quali la cristalloterapia, della quale abbiamo parlato in un precedente articolo, la floriterapia, la musicoterapia e l’aromaterapia (ma l’elenco sarebbe ancor più lungo), della quale parleremo oggi. Per aromaterapia si intende l’impiego di essenze aromatiche, o oli essenziali, per prevenire o curare le malattie e accrescere il proprio benessere psicofisico.

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Curarsi con le pietre

Qualche giorno fa, la mia compagna Simona mi ha detto che sabato prossimo sarebbe andata a fare un corso di cristalloterapia, e mi ha fatto anche vedere un manuale sull’argomento che aveva comprato qualche tempo prima, essendo lei da sempre interessata a tutto ciò che riguarda le discipline olistiche.

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Consigli nutrizionali per tutti

Cari lettori, sulla scia dell’articolo pubblicato il 28 luglio scorso riguardo all’alimentazione bioenergetica, oggi voglio condividere con voi alcuni consigli nutrizionali che, se applicati quotidianamente, porterebbero grandi cambiamenti al vostro stile di vita, migliorandone certamente la qualità. Alcuni di questi saranno noti a tutti, altri un po’ meno, altri ancora non li conoscevo nemmeno io!

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Alimentazione bioenergetica

Cari lettori, dopo aver parlato nello scorso articolo del congiuntivo, vi presento anche oggi un argomento piuttosto spinoso… l’alimentazione! Non vi dimenticate che, oltre ad essere correttore di bozze e ghostwriter, sono anche istruttore di fitness! e poi ritengo che dovremmo essere maggiormente informati e consapevoli su questo tema, sapersi districare tra mille diete e libri sull’alimentazione ed essere in grado di rispondere a questo dilemma: cosa ci fa bene mangiare e cosa no?

Per cominciare, vi chiedo… quanti di noi possono affermare di seguire una dieta bilanciata, ricca di tutti i macro (carboidrati, proteine, grassi) e micronutrienti (vitamine, sali minerali), idratandosi nella giusta misura e perseguendo uno stile di vita sano? Pochi, a giudicare dai numeri: senza annoiarvi e dilungarmi troppo, gli italiani in sovrappeso sono il 34,2% , mentre un terzo dei bambini tra i sei e i nove anni è in sovrappeso o obeso; più in generale, un terzo degli abitanti dei Paesi occidentali è in sovrappeso… non credo che vi stupirete con questi dati, basta guardarsi un po’ intorno, specialmente nel periodo estivo, dove vi è più gente in giro e siamo meno coperti dai vestiti.

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